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Il campo dello scudo, ossia il suo fondo, può essere
di due tipi: semplice (costituito da un solo
colore) composto (costituito da due o più
colori)
Anche gli smalti degli scudi si dividono in due
categorie: i metalli (oro e argento) i colori
(rosso, porpora, azzurro, verde, nero).
Per catalogare e
rappresentare questi smalti si usavano vari metodi, ad esempio c'era
chi associava i colori a numeri o lettere, oppure ai nomi dei
pianeti del sistema solare. Una soluzione più pratica e sensata
si ebbeverso il 1630 quando, a seguito dei lavori di più studiosi
(fra cui spiccò l'italiano Silvestro da Pietrasanta), si abbinarono
i colori a diversi tratteggi.
Gli smalti erano riprodotti nel
seguente modo:
oro: si semina il campo o la figura di
puntini; argento: si lascia il campo
vuoto; rosso: tratteggi verticali; azzurro:
tratteggi orizzontali; verde: tratteggi diagonali dalla
destra araldica alla sinistra araldica; porpora: tratteggi
diagonali dalla sinistra araldica alla destra
araldica; nero: tratteggi verticali e
orizzontali
"Ricordiamo che, in araldica, i concetti di
"destra" e "sinistra" sono riferiti non a chi osserva lo scudo, ma a
chi lo imbraccia!" |
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